Chi sono

Secondo un vecchio detto, lo psicologo è quel tizio che, se in una stanza piena di gente entra una bella donna, non guarda la bella donna ma tutti gli altri intenti a guardarla!

Visione desueta, concezione superata, perché la bella donna ora la guarda anche lui/lei!

Anche lo psicologo sente di appartenere al contesto in cui si trova e sa che il suo è un semplice punto di vista in mezzo a quello degli altri osservatori partecipi.

Sa che mettendo assieme i reciproci punti di vista sarà possibile riconnettere i pezzi dell'esistenza della persona che si rivolge a lui/lei.

I problemi portati, i sintomi stessi non sono che degli onerosi tentativi di comporre una vita e lo psicologo aiuta ad usare al meglio quello che si ha a disposizione, non lasciando tutto come sta, ma esplorando, aprendo al nuovo, diventando diversamente uguali a se stessi, modificando il modo di concepire la propria personalità nel mondo.

Questo modo di intendere consulenza e terapia psicologica si definisce come prospettiva sistemico-relazionale basata sulle risorse, di individuo, coppia e famiglia.

"Oggi avvertiamo in modo particolare il risveglio della coscienza ecologica, della quale si sente anche molto parlare - e questo rappresenta forse uno dei primi segni di speranza in una situazione mondiale piuttosto critica. Mi sembra notevole che a tal fine venga scomodata una parola che non occupa più uno spazio rilevante nelle quotidiane comunicazioni degli uomini. La voce greca oikos indicava la dimora natia, quindi anche noi parliamo del governo della casa. Si impara ad amministrare bene i mezzi, le forze e il tempo che ci appartengono. Il termine comunque ha un raggio semantico ancor più ampio, in quanto non comprende solo la capacità di andare d'accordo con se stessi, ma anche quella di intendersi l'un l'altro. Il sostegno migliore che gli esseri umani possano trovare per se stessi consiste, secondo me, nell'imparare ad accettare davvero la condizione di reciproca dipendenza che caratterizza l'esistenza di tutti. Si tratta di una necessità vitale per l'uomo, come la sua facoltà di ascoltare, per quanto possibile, il ritmo interiore della vita che si compie in sé, senza badare troppo ai suoi battiti e alle sue più lievi deviazioni, ma conservandolo con una reazione inconsapevole, un istintivo rilassamento che permette di ritrovare la leggerezza dell'esistenza e delle proprie capacità".

HANS-GEORG GADAMER, Dove si nasconde la salute

"Noi studiosi delle scienze sociali faremmo bene a tenere a freno la nostra brama di controllare questo mondo che comprendiamo in modo così imperfetto. Non dovremmo consentire a questa nostra comprensione imperfetta di alimentare l'ansia e di aumentare così il bisogno di esercitare il controllo. I nostri studi dovrebbero essere invece ispirati a un principio più antico ma oggi poco onorato: la curiosità per il mondo di cui facciamo parte. Il premio di questo impegno non è il potere, ma la bellezza".

"Come terapeuti, chiaramente abbiamo un dovere.

Primo, di far luce in noi stessi; e poi di cercare ogni segno di luce negli altri, e di aiutarli e rinforzarli in tutto ciò che di saggio vi sia in loro".

GREGORY BATESON,

Verso un'ecologia della mente